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Orari Studio

Lunedì, 15.00 – 19.00 - Studio di Avellino | Viale Italia 269/271 (AV)
Mercoledì, 15.00 – 19.00 - Studio di Salerno | Corso Vittorio Emanuele II, 35 (SA)
Venerdì, 15.00 – 19.00 - Studio di Salerno | Corso Vittorio Emanuele II, 35 (SA)
Team member

Dr.ssa Chiara Granato

Embriologa | Resp.le Laboratorio PMA e Criobanca | Clinica Tortorella SPA
Mi sono stati assegnati incarichi di consulenza scientifica, da parte di aziende multinazionali di settore, che mi hanno spinto ad approfondire, in particolare, aspetti riguardanti l’infertilità maschile.

Ho potuto perfezionare, nell’arco degli anni, le mie conoscenze in materia di PMA, prendendo parte ai corsi di formazione maggiormente accreditati a livello nazionale ed internazionale.

Da oltre 15 anni, con l'equipe di cui faccio parte, lavoro con l’Istituto de Fertilidad Rincón di Malaga, in strutture dotate di tecnologia di ultima generazione e con laboratori forniti delle più moderne e sofisticate attrezzature.

Seguiamo i pazienti italiani dalla prima visita online o in studio a Salerno, e per tutte le fasi di preparazione e selezione dei Donatori per poi occuparci in loco dei prelievi ovocitari, trasferimento e successivo congelamento embrionario.

Domande frequenti sull’Eterologa in Spagna

Riporto in questa pagina un estratto delle domande che mi vengono poste con maggiore frequenza.
01
COM’È REGOLAMENTATA LA FECONDAZIONE ETEROLOGA IN ITALIA?
A regolare l’accesso alla procreazione medicalmente assistita (PMA) è la legge 40, modificata e rimaneggiata più volte fino al superamento del divieto della fecondazione eterologa in Italia è avvenuto nel 2014. Nella definizione, il legislatore stabilisce che possono accedere alla fecondazione assistita di tipo eterologo “coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi”. In particolare, l’espressione “potenzialmente fertile”, fa riferimento alla condizione biologica di entrambi i partner, senza stabilire un “limite anagrafico”. Ciò significa, che il limite potrebbe non coincidere con quello biologico per alcune coppie. In assenza, dunque, di un’indicazione legale rigida che porterebbe ad escludere molte coppie in cerca di una gravidanza eterologa, da un percorso di fecondazione artificiale, occorre fare riferimento alla condizione biologica di entrambi i partner.
03
FIGLI NATI DA ETEROLOGA. È CONSIGLIABILE RACCONTARLO?
Stando ai dati statistici, almeno uno dei 100 bambini nati in Italia, oggi, è stato concepito tramite una gravidanza da fecondazione eterologa, cioè grazie a un donatore esterno alla coppia. Molte volte il primo dubbio che affligge le coppie che ricorrono alla procreazione medicalmente assistita, in particolare alla fecondazione eterologa è se dire al figlio come è nato. Tante mantengono il segreto per evitare che i figli mettano in crisi la propria identità o il rapporto con gli stessi genitori. Ma bisogna ricordare che ciò che muove una coppia, nel desiderio di genitorialità, verso la metodica che fruisce di gameti di un donatore esterno, è sempre l’amore. Per cui, decidere di nascondere il ricorso alla tecnica di fecondazione eterologa ai figli, frutto di quell’amore, può essere solo controproducente.
02
LA DONAZIONE DEI GAMETI È UNA METODICA CONSENTITA IN ITALIA?
In Italia, la donazione dei gameti (donazione sperma e donazione ovociti) è consentita con la sentenza n 162/2014, ma continua ad esserci ancora un ostacolo rilevante. E cioè la carenza di donatori di gameti e la scarsità di banche di gameti. Molti questi infatti, provengono dalla Spagna che presenta delle normative sulla riproduzione assistita meglio regolamentate che in Europa. Il quadro giuridico spagnolo garantisce la riservatezza e impone l’anonimato incrociato nella donazione di gameti. La donatrice o il donatore non sarà in grado di conoscere l’identità dei futuri genitori, come i futuri genitori non saranno in grado di conoscere l’identità del donatore.
02
LA DONAZIONE DEI GAMETI È UNA METODICA CONSENTITA IN ITALIA?
In Italia, la donazione dei gameti (donazione sperma e donazione ovociti) è consentita con la sentenza n 162/2014, ma continua ad esserci ancora un ostacolo rilevante. E cioè la carenza di donatori di gameti e la scarsità di banche di gameti. Molti questi infatti, provengono dalla Spagna che presenta delle normative sulla riproduzione assistita meglio regolamentate che in Europa. Il quadro giuridico spagnolo garantisce la riservatezza e impone l’anonimato incrociato nella donazione di gameti. La donatrice o il donatore non sarà in grado di conoscere l’identità dei futuri genitori, come i futuri genitori non saranno in grado di conoscere l’identità del donatore.
03
FIGLI NATI DA ETEROLOGA. È CONSIGLIABILE RACCONTARLO?
Stando ai dati statistici, almeno uno dei 100 bambini nati in Italia, oggi, è stato concepito tramite una gravidanza da fecondazione eterologa, cioè grazie a un donatore esterno alla coppia. Molte volte il primo dubbio che affligge le coppie che ricorrono alla procreazione medicalmente assistita, in particolare alla fecondazione eterologa è se dire al figlio come è nato. Tante mantengono il segreto per evitare che i figli mettano in crisi la propria identità o il rapporto con gli stessi genitori. Ma bisogna ricordare che ciò che muove una coppia, nel desiderio di genitorialità, verso la metodica che fruisce di gameti di un donatore esterno, è sempre l’amore. Per cui, decidere di nascondere il ricorso alla tecnica di fecondazione eterologa ai figli, frutto di quell’amore, può essere solo controproducente.
04
IN COSA CONSISTE E COS’È L’IMPRINTING EPIGENETICO?
L’imprinting epigenetico, fa riferimento all’epigenetica, un ramo della scienza che è sempre più rilevante nel campo della fecondazione assistita ed in particolare nella fecondazione eterologa, in quanto studia le mutazioni genetiche e la trasmissione di caratteri ereditari (imprinting genetico) non attribuibili direttamente alla sequenza del DNA. Queste mutazioni genetiche dipendono infatti dallo stile di vita di un genitore ed è per questo motivo che durante una gravidanza una donna deve porre attenzione sul suo stile di vita e alimentazione. In tal senso, la madre che ha ricevuto l’ovulo donato, sarà capace di “modificare” il genoma del figlio e dunque trasmettere il proprio imprinting materno.
05
UNA GRAVIDANZA DOPO I 40 ANNI IN MODO NATURALE, È POSSIBILE?
Avere un’età biologica avanzata si traduce, inevitabilmente, in una riduzione del tasso di gravidanza e, soprattutto, in un aumento del rischio di aborto. Ciò accade perché la maturazione biologica della donna comporta un doppio danno ovocitario: quantitativo e qualitativo. Ed ecco che le chance di ottenere embrioni evolutivi, in maniera naturale, ma anche in vitro, si riducono significativamente soprattutto oltre i 40 anni e le chance che gli embrioni ottenuti siano, cromosomicamente, normali si riducono già dopo i 35 anni. Nella fecondazione assistita ci sono vari metodi che permettono di aumentare le possibilità di rimanere incinta come ad esempio la crioconservazione degli ovociti, una stimolazione ovocitaria personalizzata o anche l’ovodonazione nel caso in cui le tecniche omologhe non hanno dato l’opportunità di poter diventare mamma.
07
QUANTI EMBRIONI SONO NECESSARI TRASFERIRE PER RIMANERE INCINTA?
Generalmente gli embrioni da trasferire sono al massimo due per evitare che ci sia la possibilità di una gravidanza gemellare. E questo perché recenti studi hanno stabilito delle correlazioni tra le gravidanze multiple e le nascite di bimbi sottopeso e pretermine con ripercussioni sulla stessa salute dei neonati. Certamente la probabilità che un embrione si impianti non è prevedibile con certezza. Per cui si procede per calcoli probabilistici che tengono conto dell'età della donna, della qualità degli embrioni, della ricettività dell’endometrio e di altri fattori. I restanti embrioni ottenuti e non trasferiti, detti sovrannumerari, vengono lasciati in coltura ed eventualmente congelati in quinta giornata allo stadio di blastocisti. E rimangono disponibili per eventuali tecniche future di transfer embrionari post-congelamento.
06
COME AVVIENE LA SCELTA DEL MIGLIOR EMBRIONE PER L’IMPIANTO?
È compito dell'embriologo quello di prelevare dall’incubatore il contenitore con gli embrioni ed eseguire quotidianamente una serie di osservazioni statiche e stabilire quale degli embrioni ha le maggiori probabilità di dare origine a un bambino. Oggi però, grazie alla tecnologia questo passaggio può essere evitato tramite incubatori con tecnologia time-lapse (dall’inglese “intervallo di tempo”) che, grazie alla presenza di microtelecamere o sistemi ottici integrati, consente di acquisire immagini digitali degli embrioni a intervallo di tempo frequenti, senza la necessità di doverli rimuovere dall’incubatore per posizionarli sotto un microscopio. Il biologo successivamente osserva il video ottenuto e valuta non solo la morfologia ma anche le modalità di sviluppo dell’embrione, quindi, è possibile effettuare una scelta dell’embrione da trasferire non solo su base morfologica, ma anche su base cinetica.
06
COME AVVIENE LA SCELTA DEL MIGLIOR EMBRIONE PER L’IMPIANTO?
È compito dell'embriologo quello di prelevare dall’incubatore il contenitore con gli embrioni ed eseguire quotidianamente una serie di osservazioni statiche e stabilire quale degli embrioni ha le maggiori probabilità di dare origine a un bambino. Oggi però, grazie alla tecnologia questo passaggio può essere evitato tramite incubatori con tecnologia time-lapse (dall’inglese “intervallo di tempo”) che, grazie alla presenza di microtelecamere o sistemi ottici integrati, consente di acquisire immagini digitali degli embrioni a intervallo di tempo frequenti, senza la necessità di doverli rimuovere dall’incubatore per posizionarli sotto un microscopio. Il biologo successivamente osserva il video ottenuto e valuta non solo la morfologia ma anche le modalità di sviluppo dell’embrione, quindi, è possibile effettuare una scelta dell’embrione da trasferire non solo su base morfologica, ma anche su base cinetica.
07
QUANTI EMBRIONI SONO NECESSARI TRASFERIRE PER RIMANERE INCINTA?
Generalmente gli embrioni da trasferire sono al massimo due per evitare che ci sia la possibilità di una gravidanza gemellare. E questo perché recenti studi hanno stabilito delle correlazioni tra le gravidanze multiple e le nascite di bimbi sottopeso e pretermine con ripercussioni sulla stessa salute dei neonati. Certamente la probabilità che un embrione si impianti non è prevedibile con certezza. Per cui si procede per calcoli probabilistici che tengono conto dell'età della donna, della qualità degli embrioni, della ricettività dell’endometrio e di altri fattori. I restanti embrioni ottenuti e non trasferiti, detti sovrannumerari, vengono lasciati in coltura ed eventualmente congelati in quinta giornata allo stadio di blastocisti. E rimangono disponibili per eventuali tecniche future di transfer embrionari post-congelamento.
08
È POSSIBILE CONOSCERE LA MADRE BIOLOGICA CON L’ETEROLOGA?
L’equipe della clinica, che si occupa della selezione della donatrice di ovuli in caso di fecondazione eterologa, fa sempre in modo che tra donante e recettore ci sia la maggior compatibilità fenotipica possibile. Le caratteristiche analizzate sono molto dettagliate: età, altezza, peso, colore e tipo di capelli, carnagione e tipo di pelle.
Ma oltre alla caratteristica della somiglianza fenotipica, la legge disciplina rigorosamente l’aspetto dell’anonimato della donatrice. La ricevente, infatti, potrà ottenere soltanto informazioni generiche su di essa, senza dettagli che possano consentirle di definire l’identità della madre biologica. Allo stesso modo, la donatrice non conoscerà mai l’identità dei futuri genitori.

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